Categorie
Geopolitica Europea

La Parabola di Reyhanli e la Siria

Reyhanli è una città turca al confine con la Siria. Anche camminando si arriva alla frontiera. E’ stata trasformata come molte altre dal conflitto nel paese vicino. Quando esplosero le violenze nella provincia adiacente di Idlib nel 2011, molti siriani si riversano nella città grazie anche all’accordo che i due governi avevano sulla libera circolazione delle merci e delle persone tra i due Stati.

In principio furono i benvenuti, ma iniziò tutto a cambiare dopo un’autobomba che nel 2013 uccise 52 persone.

Nel frattempo però la città era triplicata raggiungendo i 250.000 abitanti in maggioranza siriani. I siriani sono diventati piano piano turchi e i turchi stessi un pò siriani.

La parabola di Reyhanli riassume l’atteggiamento dei turchi nei confronti dei profughi provenienti dal paese vicino che hanno raggiunto i 3 milioni e 600 mila unità e non hanno più il favore della popolazione che li accoglie.

L’80% dei turchi non è più favorevole e vorrebbe rispedirli oltre frontiera. L’intervento dell’esercito del Sultano Erdogan nella regione curda della Siria si inserisce in questo clima di tremenda presa di coscienza di un fenomeno migratorio senza precedenti: una sorta di “spazio vitale” in cui rimandare indietro dei “nuovi turchi” non più benaccetti.

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.