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Geopolitica Europea

La Lezione di Stalingrado sul Coronavirus

“Diamogli speranza”
Il film “Il nemico alle porte” racconta uno dei punti cruciali della seconda guerra mondiale: la battaglia di Stalingrado.

L’Armata Rossa stava per capitolare e il generale Krusciov chiese ai suoi consiglieri se avessero un suggerimento da dare alle truppe per evitare la fine. Uno di loro disse:”Diamogli speranza, devono sapere che c’è la possiamo fare, abbiamo bisogno dei nostri eroi.” L’eroe era un pastore degli Urali che divenne ”il cecchino che uccideva gli ufficiali nazisti” e la sua storia fece il giro dell’Unione Sovietica rovesciando le sorti del conflitto.

È una frase tratta da una pellicola cinematografica, ma affresca una realtà da apocalisse: “Diamogli speranza” una frase che riassume la potenza della Parola.
Vi faccio questa premessa perché la vita tornerà normale, ma dovremo tenere conto di questo tempo sospeso e di coloro che hanno combattuto.

Dovremo cercare di farne tesoro. Intanto vi scrivo che sicuramente il Capitalismo tornerà come prima. Non vi affannate ad accusare i tedeschi, francesi, spagnoli o inglesi per qualsiasi complotto o mancanza oppure le varie istituzioni europee o il governo, perché è nell’interesse del Pianeta ritornare a produrre e consumare (qualcuno direbbe anche crepare, ma sorvoliamo).
Figuriamoci! Lo hanno fatto dopo due guerre mondiali. Il problema sarà sul “come” e non sul “quando” torneremo da dove ci eravamo lasciati.

Pensate ai cittadini e alle persone delle varie nazioni che hanno bisogno di fiducia e dei loro eroi, a Roma come a
Berlino, perché se questa fosse una guerra, e per certi versi lo è, gli eroi sarebbero sicuramente persone normali sanitarie e non.

Il Capitalismo in Cina si sta riprendendo velocemente. Il Revenge spending dovuto alla frustrazione della reclusione a causa dell’emergenza sanitaria sta producendo quello che successe nel dopo SARS: il popolo torna a spendere più di prima.
Ormai l’85% delle gioiellerie made in China ha riaperto con le dovuto precauzioni, fila all’esterno e commessi con le mascherine. Questa attività è il termometro economico della Repubblica popolare un pò come i McDonalds che riapriranno nel mondo Occidentale dopo la sciagura.

Secondo il Financial Times, organo monolitico del capitalismo britannico, il 40% dei cittadini cinesi non avrebbe retto l’urto di più di 3 mesi di quarantena; i fattori sono molteplici: un terzo dell’iniziativa economica proviene da aziende familiari collegate alla vita degli scambi commerciali poi ci sono ovviamente le attività industriali che reggano in piedi tutto un mondo di salariati indebitati e in ultima analisi la chiusura internazionale delle merci il motore portante di tutta il sistema.

Si sono fermati a 70 giorni e il Capitalismo finalmente respira e come dopo la SARS non arretrerà di un millimetro.

La speranza è di ritornare dove ci eravamo persi, ma prendiamo coscienza di non odiarci tra di noi per poche briciole perché tanto non ne vale la pena, quelle ci saranno sempre.

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.