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Geopolitica Europea

La Giungla di Cemento chiamata Europa

Fra poche settimane verrà pubblicato il mio libro. In un passo del saggio, Laji, il mio amico della residenza universitaria di Angers nato e cresciuto in Mali mi racconta il suo arrivo a Parigi e l’impatto con i palazzi della capitale francese e le batiment della cité universitaire della cittadina dei paesi della Loira.

Una vita in un ambiente diverso fatto di colate di cemento con la socialità all’interno di porte chiuse. Lui era abituato a tenere sempre la porta aperta della sua casa e a far usufruire delle poche cose tecnologiche che possedeva, come il computer, ai ragazzi della sua via. Il tutto si svolgeva nell’interesse della comunità perché il danno arrecato a ciò che lui metteva a disposizione era un danno per la comunità quindi il rispetto diventava la regola. L’Europa arrivava così per Laji.

Il mio libro non parla ovviamente di urbanistica, ma di vite che si incontrano attraverso la condivisione scoprendo che il Sahel ha molto in comune ad esempio con la Jugoslavia. Laji è uno dei protagonisti. Parlerò in queste settimane prima della pubblicazione di questo mio progetto e spero che condividerete i post per far diventare ancor più grande la comunità di questa pagina.

Il Coronavirus ha cambiato le modalità sociali. Lo chiamano il distanziamento sociale, ma non all’interno della propria casa: all’interno del cemento.

Le case abitate dagli italiani, emerge da un’indagine del think tank RUR (al quale partecipano, tra gli altri, Cdp, Unipol, Federcasa, Intesa Sanpaolo e Tim) in media misurano 81 metri quadrati, meno dei 95 del Giappone e dei 97 della Spagna, o dei 109 della Germania e dei 112 della Francia. E dunque questo rende più difficile la convivenza forzata per 24 ore al giorno, soprattutto con l’obbligo di ricavare per tutti o parte dei componenti della famiglia spazi adeguati di studio e di lavoro.

Secondo Eurostat, tra i grandi Paesi europei l’Italia vive in una condizione abitativa più disagiata con il 30,9% dei nuclei con una disponibilità di spazi residenziali inferiore agli spazi europei di riferimento. Al 30,9% italiano si contrappone l’8,2% della Francia, il 6,3% della Germania e il 5% della Spagna.

La quarantena lunga è oggettivamente troppo anche per chi ha vissuto in una giungla di cemento.

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.