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Il Trucco di una Moneta Mondiale per la Pandemia globale

Nel 2019, il mondo capitalista ha commemorato gli anniversari di due eventi chiave nello sviluppo del sistema monetario globale. Il primo è stato la creazione del Fondo monetario internazionale alla conferenza di Bretton Woods 75 anni fa. Il secondo è stato l’avvento, 50 anni fa, del Special Drawing Right (SDR), la risorsa di riserva globale del FMI.
Quando ha introdotto gli SDR, il Fondo sperava di renderli “la principale risorsa di riserva nel sistema monetario internazionale”.

Pochi conoscono questo stratagemma economico poco pubblicizzato anche nei libri di economia. Infatti questa soluzione è rimasta un’ambizione non realizzata; gli SDR sono uno degli strumenti meno sfruttati della cooperazione internazionale. Ciò nonostante, qualcuno mormora negli ambienti finanziari meglio tardi che mai: trasformare i SDR in una vera valuta globale produrrebbe numerosi benefici per l’economia e il sistema monetario del mondo.

L’idea di una valuta globale non è nuova. Prima delle negoziazioni di Bretton Woods, John Maynard Keynes ha suggerito il “bancor” come unità di conto della sua proposta International Clearing Union del 1941. Negli anni ’60, sotto la guida dell’economista belga-americano Robert Triffin, emersero altre proposte per affrontare i crescenti problemi creati dal sistema a doppio dollaro-oro che era stato istituito a Bretton Woods. Il sistema è infine crollato nel 1971. A seguito di tali discussioni, l’FMI ha approvato gli SDR nel 1967 e due anni dopo li ha inseriti nel suo Statuto. Nel 2016, il paniere valutario che costituisce gli SDR ha incluso lo yuan oltre le monete originarie dollaro, sterlina, euro, yen.

Il COVID – 19 ha riaperto il dibattito su questo strumento considerando che allo stato attuale circolano 200 miliardi di dollari di Special Drawing Rights quasi tutti detenuti dagli Stati Uniti per far fronte alla crisi di fine decennio scorso: una cifra pari al 3% delle riserve in valuta; il dollaro USA invece costituisce circa la metà di tutte le riserve.

Potrebbe essere appropriato per affrontare il virus economico scaturito dalla pandemia?
Gli economisti dicono che servirebbero 4.000 dollari di emissioni di SDR. Per gli USA emettere oltre 648 miliardi di dollari vorrebbe dire il voto del Congresso. Il Fondo monetario internazionale funziona anche per un cifra minore con deliberazioni all’85% dei suoi membri. Uno zio Sam con il 16,5 % potrebbe bloccare il suo finanziamento.
Tutto troppo farraginoso, ma Cristine Lagarde, ex direttore dell’Fmi istruzione con sede a Washington, disse due anni fa che nell’arco di un decennio il direttore parlerà da Pechino.

La crisi del 2007 – 2008 è stata gestita con riluttanza, ma con ampi spazi di manovra dalla Banca Centrale Americana.

Il Coronavirus senza i dollari americani messi in campo nella scorsa crisi porterebbe il Pianeta nell’oblio economico dalle conseguenze indecifrabili. Questo dicono gli esperti.

La Pandemia ridimensiona il ruolo del FMI per il Mondo e forse degli SDR: un nuovo ordine mondiale alle porte.

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.