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Geopolitica Europea

L’ America Nera e la Schiavitù: il Rapporto Moynihan

Cosa rimane del coraggioso e controverso tentativo di spiegare il fuoco e il combustibile della violenza nei quartieri poveri dell’America? Le scene di violenza a Dallas nel 2016, quelle di Baltimora nel 2015, di Ferguson in Missouri nel 2014, di Cincinnati nel 2001,di Los Angeles nel 1992 o quelle in una dozzina di città nel 1968, sottolineano la complessità del limbo razziale negli Stati Uniti.

Cosa rimane dopo più di cinquantanni dal coraggioso e controverso tentativo di spiegare il fuoco e il combustibile della violenza nei quartieri poveri dell’ America?

Daniel Patrick Moynihan è il relatore del rapporto “ The Negro Family: The case for National Action”. Moynihan, un burocrate del Dipartimento del Lavoro, addusse due punti. Nel primo viene argomentato che i persistenti effetti di due secoli di schiavitù hanno minato la famiglia afro – americana. Nel 1965 il 25% dei bambini di colore erano nati da madri non sposate. Il secondo assunto era relativo all’instabilità familiare come radice di molti altri problemi tra cui la povertà e la criminalità.

Le scene di violenza a Dallas nel 2016, quelle di Baltimora nel 2015, di Ferguson in Missouri nel 2014, di Cincinnati nel 2001,di Los Angeles nel 1992 o quelle in una dozzina di città nel 1968, sottolineano la complessità del limbo razziale negli Stati Uniti.

Se l’America nera fosse un paese a parte avrebbe un’aspettativa di vita peggiore del Messico, un tasso di omicidi peggiore della  Costa d’Avorio e la più alta percentuale di cittadini dietro le sbarre di qualsiasi altro Stato del Pianeta.

Malgrado questo, gli Stati Uniti sono la casa della più ricca e più di successo popolazione di avi africani dalla pelle nera che sia mai esistita.

L’America obamiana era molto meno razzista di quella del caso Moynihan dove il matrimonio interrazziale era proibito in 19 Stati. Gli USA hanno “posseduto” un presidente nero che ha ottenuto nel 2008 più voti di John Kerry, candidato democratico bianco nel 2004.

La proporzione di bambini afro – americani nati al di fuori del matrimonio sebbene sia triplicata raggiungendo il 71%, il tasso di criminalità è sceso notevolmente negli ultimi due decenni tanto che vengono posti molti dubbi sulla relazione scaturita dal report Moynihan tra condizione familiare, povertà e delinquenza.

Nonostante questo abbaglio, secondo l’FBI, i neri americani sono otto volte più soggetti di venire assassinati dei bianchi e sette di essere gli assassini.

Un’analisi complessa di un società che ha conosciuto nella sua breve storia forti cambiamenti sociali, non è facilmente attuabile. Ridurre tutte le problematiche alla schiavitù subita dagli afro – americani a opera dei bianchi potrebbe risultare anti – storica e non completa.

Da un’altra prospettiva un elemento risulta meno equivoco. Se una società avesse avuto molte generazioni in cui non fosse stato permesso avere relazioni, in cui non fosse stato possibile avere la custodia dei propri figli o della propria sposa e in cui i membri della propria famiglia potessero essere venduti al miglior offerente in qualsiasi momento, può realmente essere sostenuto che la schiavitù è all’origine di numerosi problemi dell’ America Nera?

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.