Il nuovo cancelliere britannico che gestirà le finanze del Regno di Sua Maestà è l’emblema della globalizzazione. Si chiama Rishi Sunak e i suoi nonni erano del Punjab, uno Stato indiano, mentre sua moglie, indiana, l’ha incontrata alla Oxford Business School in California; suo patrigno è un cofondatore della Infosys, un gigante indiano di servizi. Lui ha giurato come parlamentare britannico con in mano un Bhagavad Gita, un testo sacro Indù.
Richmond, in North Yorkshire, è una città britannica quasi totalmente bianca. La gente locale usa dire che gli ultimi immigrati arrivati lì in consistente numero erano i Normanni conquistatori. I cittadini di Richmond hanno votato in massa per Boris Johnson e i suoi scagnozzi come Sunak. Un caloroso benvenuto è stato dato al nuovo cancelliere in questa terra di fattorie dove la finanza trova poco posto nelle discussioni.
Rishi era lì per portare un investimento in arte topiaria.Il suo curriculum globale e le preoccupazioni del settentrione britannico troveranno meno eleganti benvenuti se non riuscirà a trovare una sintesi tra queste due anime.
Un partito conservatore che ha tirato dentro di tutto dai sostenitori di Farage che consideravano l’Unione europea troppo globalizzata e quelli come Cummings, il braccio destro di Boris Johnson, che vedevano Bruxelles troppo chiusa per le aspirazioni di Londra: contraddizioni di una forza politica trasversale senza una chiara identità. Vie impervie e draghi proprio come al tempo dei Normanni…ma ci penserà Rishi oppure il Boia!
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