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Dove nasce l’Idea di Unione Europea e di Unione Monetaria?

Pochi conoscono il più grande esperimento di Unione politica e monetaria della storia da cui deriva l’attuale idea di integrazione europea. La considerazione di successo o fallimento di quell’esperienza dovrebbe guidare le future scelte del popolo continentale.

Alcune storie non vengono raccontate forse per pudore o forse perchè pericolose per le menti che le leggeranno; la storia dell’Unione Europea è stata catalogata come unica come anche unica e rischiosa appare la sua unione monetaria, ma ciò non è vero perchè esiste un altro esperimento del genere che venne compiuto nel secondo decennio del 1800.

Per avere fiducia o sfiducia nell’Europa unita deve conoscere questa breve storia:

La narrazione prende vita da un insieme di Stati tutti in relazione tra loro, ma con una forte concorrenza interna che ne impediva un sostenuto sviluppo economico e commerciale. Il presunto Stato egemone, quello più grande, più popoloso e commercialmente più strutturato incominciò a pensare ad un’ipotesi di sviluppo e trovò nello strumento dell’Unione doganale il mezzo per raggiungere tale scopo.

Teorizzò la liberalizzazione della circolazione delle merci e delle persone all’interno del’Unione; sulla base della legge del 26 maggio del 1818, lo Stato egemone limitò alle zone di frontiera l’esazione delle tasse e nei decenni successivi iniziò a stringere accordi commerciali con i paesi all’interno del proprio territorio così da incorporarli all’interno dell’Unione doganale.

Lo Stato egemone in questione è la Prussia che con un lavoro certosino riuscì a unire politicamente la Germania utilizzando la leva degli accordi commerciali. Gli unici con cui entrarono in contrasto furono i bavaresi che in insieme al Baden – Wuttemberg crearono nel 1828 la Lega doganale della Germania meridionale; quest’ultimi sfidarono l’egemonia prussiana, cercando di tirare dentro gli altri Stati non ancora inclusi in una delle due entità, ma l’arduo compito finì con un ridimensionamento degli obiettivi al punto tale che decisero di fondersi con i prussiani per formare il Mercato unitario tedesco con in adozione una moneta comune.

Il Deutscher Zollverein vide la luce il primo gennaio del 1834 e sebbene non comprendesse tutti gli stati della confederazione germanica fu determinante per rafforzare la coscienza nazionale tedesca e fu il trampolino di lancio del Reich bismarckiano che prende corpo dopo la vittoria sulla Francia del 1871 includendo gli ultimi Stati ancora non appartenenti al mercato unitario.

La Germania, così come la conosciamo oggi, nasce da questo complesso processo spiegato in questi brevi paragrafi. Il concetto di più integrazione o meno integrazione è legato a doppio filo dall’esperienza tedesca e l’idea determinante che dovrebbe guidare il popolo europeo nelle scelte è fondata su questo cammino tenendo conto di una semplice questione: la Germania è un successo o una sconfitta? La risposta è il futuro dell’Unione Europea, il futuro dell’Europer Zollverein.

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.