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Big Pharma e il Pugno di uomini che governano la Nostra Specie

Si chiamano varianti e fanno paura. Chi comanda dovrà impedire la circolazione del virus e vaccinare velocemente anche il sud del Mondo. Deve scendere a compromessi con Big Pharma: è una questione etica e opportunistica.

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“L’imperialismo è un sistema di sfruttamento che si verifica non solo nella forma brutale di chi viene a conquistare il territorio con le armi. L’imperialismo avviene spesso in modi più sottili. Un prestito, l’aiuto alimentare, il ricatto. Stiamo combattendo questo sistema che permette a un pugno di uomini di governare l’intera specie”.

Questo è Thomas Sankara: un leader africano molto amato e con una visione lungimirante ed estremamente reale e razionale. Stringeva il cuore, ma lo faceva con la testa da attento osservatore del suo continente.

Thomas Sankara, ex – presidente del Burkina Faso.

L’Africa fino ad oggi è stata dimenticata dai vaccini. Tranne il Marocco che ha una copertura del 12%.

covax

Nell’ultima settimana, però, nuove iniezioni finanziarie da UE e Stati Uniti sono state fatte per sostenere COVAX, il vaccino globale. Nelle intenzioni sostanzialmente dovrebbe andare a garantire anche agli ultimi la possibilità di accedere al vaccino limando lo strapotere di Big Pharma.

Nelle ultime settimane  hanno consegnato al Ghana 600.000 dosi, al Senegal e al Mozambico 200.000 ciascuno, circa 4 milioni alla Nigeria e 100.000 all’Angola. Un’iniziativa della piattaforma COVAX che ha consegnato il vaccino Astrazeneca prodotto in India.

Cosa è accaduto? Un cambio di marcia? Una maggiore consapevolezza da parte di questi due attori internazionali?
 
Ci sono in ballo due miliardi di vaccini verso i paesi più poveri. Questo nuovo approccio è legato al cambiamento degli scenari politici con l’amministrazione Biden che ha ripreso un ruolo internazionale importante.
 
In un mondo alla deriva dove il malessere e la voglia di rivolta cresce senza soste c’è un problema etico.
 
Una questione diventata preponderante laddove i vaccini sono presenti nei paesi ricchi per vaccinare persone senza grandi rischi mentre in tutto il resto del mondo abbiamo dottori, medici, infermieri e volontari che non hanno alcuna copertura vaccinale.
Una catastrofe morale

Il richiamo a un’assunzione etica della questione sta toccando le corde dei paesi ricchi, di quel “pugno di uomini che governano la nostra specie” per dirla alla Sankara.

C’è anche un altro acceleratore affinchè si trovi una soluzione mondiale. E’ la spinta della sanità pubblica per investire nella distribuzione dei vaccini anche nei paesi in via di sviluppo perchè sappiamo una cosa: più il virus circola più c’è il rischio che aumentano le mutazioni e le varianti.

Queste varianti possono tornare dai paesi poveri ai paesi ricchi e viceversa.  C’è una necessità di investire proprio per un bisogno dei paesi di difendersi a livello globale contro una minaccia che rimane globale.

perchè vaccinare il sud del mondo?
La questione etica è centrale. Il virus uccide dove ci sono più disuguaglianze: nei paesi poveri il numero di morti è stato molto alto e continuerà ad esserlo finchè i vaccini non verranno distribuiti. Ne deriva quindi un motivo morale per aiutare questi paesi.
 
 
La questione di opportunità è anch’essa centrale. Per chiudere i conti con questa pandemia dobbiamo ridurre la circolazione del virus a livello globale. Questo, il pugno di uomini lo sa. Se viene fatto solo in alcuni paesi mentre continua a circolare in altri Stati il rischio che il virus rientri anche nelle nazioni con alta copertura vaccinale in presenza di mutazioni e varianti resistenti ai vaccini è alto.
 
Quindi è una ragione in più a continuare a investire affinchè tutto il mondo venga coperto nel più breve tempo possibile con vaccini efficaci e sicuri.
Togliere il brevetto
C’è una proposta portata avanti da India e Sudafrica per eliminare il brevetto così da produrre più rapidamente il vaccino. Questo è soprattutto spinto dall’India, conosciuta come la farmacia del sud del mondo.
 
In questo subcontinente vengono prodotti in grande quantità farmaci generici grazie a enormi centri di produzione al punto che, negli anni, ci sono state diverse opposizioni da parte di altri stati al gigante settore farmaceutico indiano.
 
L’idea è di liberalizzare il brevetto sui vaccini in modo tale che ogni azienda farmaceutica del mondo possa produrre questo tipo di farmaco. Ovviamente le grandi potenze come l’Unione Europea, il Regno Unito e gli Stati Uniti si sono dimostrati favorevoli a questa proposta.
 
Le casa farmaceutiche, però, che hanno molto potere in occidente stanno portando avanti un’azione di lobby contro la proposta di India e Sudafrica e per ora non verrà presa in considerazione nonostante la neodirettrice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Ngozi Okonjo-Iweala si è dimostrata aperta a cogliere questo tipo di richiesta.
Oltre il covax c’è un’altra proposta
E’ necessario trovare un compromesso con le istanze di India e Sudafrica come ha fatto, per esempio, Astrazeneca  e le posizioni dell’Occidente che sostengono l’impossibilità di togliere il profitto alle case farmaceutiche specialmente in questo periodo molto delicato.
 
La proposta di Gauri Khandekar e Miguel Otero – Iglesias sul politico.eu è quella di invitare a comprare le licenze da parte dei paesi ricchi da Big Pharma e concederle alle case farmaceutiche del sud del mondo.
 
Le licenze di produzione hanno costi altissimi e non tutte le aziende produttrici di farmaci hanno i fondi per acquisirli.
 
Il caso del Serum Institute of India è esemplare dato che l’azienda sta collaborando con Astrazeneca per produrre il vaccino in India dove è conosciuto come covid shield.
 
Il Serum institute of India è però una delle case farmaceutiche più importanti al mondo dato che produce il 60% di tutti i vaccini in India che a sua volta è il più grande produttore a livello globale. E’ quindi un’azienda molto potente.
 

Non tutte le case farmaceutiche hanno questo potere e questa disponibilità economica. L’idea è che le grandi potenze comprino le licenze da Big Pharma per permettere a chiunque di produrre il vaccino.

 
 

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.