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Geopolitica Europea

Pulp COVID

“Dì Recovery Fund un’altra volta”. Chi ha visto il film conosce l’epilogo e la pellicola è solo all’inizio…

Ebbene sì, i “mendicanti” si sono recati a Bruxelles scuotendo il bicchiere con le monetine cercando finanziatori in grado di sopperire al tremendo tonfo del PIL italiano previsto intorno al 12% nel 2020.
Il COVID potrebbe trasformarsi in opportunità per questa modesta classe politica allorché i “mendicanti” hanno raccattato una cifra imponente: 209 miliardi di euro ossia circa il 12% del PIL. “Abbiamo difeso la nostra dignità.” ha detto il Presidente Giuseppe Conte.
Il mendicante di solito è una persona che ha bisogno di aiuto ed è emotivamente instabile.
Affoga talvolta i suoi dispiaceri nell’alcol, talvolta acuendo la sua condizione di indigente; una condizione umana spinosa che potrebbe trovare nuova luce o profondo buio.
Sembra una considerazione un pò classista e in fondo può anche esserlo, ma non in senso ributtante bensì accostato a un limbo tra l’uscita e l’abisso.
Recovery Fund un’altra volta
L’Italia si trova qui. Con un bel malloppo, ma perenne indigente nonostante la Ricchezza italiana sia fatta di 4.000 miliardi di euro in conti correnti privati e risparmio gestito.
Dividetelo per 60 milioni e sarebbe 66.666,7 euro annuali a capoccia senza contare il patrimonio di tutti i contribuenti italiani. “Con una patrimoniale e una tassa COVID avremmo raccattato sicuramente di più” qualcuno ha mormorato.
Comunque peggio del falso mendicante c’è solo il mendicante ingrato.
Con il Recovery Fund ogni contribuente italiano riceverà sotto forma di trasferimenti pro capite 500 euro, mentre un contribuente tedesco pagherà 860 euro e un olandese 960 euro; tutto secondo un noto giornale nostrano.
Il COVID però l’hanno avuto tutti quindi l’uso che la classe dirigente della penisola ne farà di questa sostanziosa elemosina costituisce la teoria del mendicante.
Entro marzo Conte e il governo dovranno presentare un piano credibile per spendere i 209 miliardi di euro.
Se continueranno a comprare alcol sotto forma di spesa corrente per pensioni, sussidi e concorsi taroccati, Keynes la chiamerebbe spesa improduttiva oppure droghe del tipo salvare Alitalia, fare un’altra Salerno Reggio Calabria, costruire la metro di Milano con il Km più costoso al mondo o assumere ancora persone alla regione Sicilia che ha 24 mila dipendenti, più dell’intero governo britannico, qualsiasi paese dell’UE potrà dire: “NO, Il vostro progetto non lo approviamo, riscrivetelo o niente quattrini.”
Oppure potrebbero dire: “Dì Recovery Fund un’altra volta”.
Chi ha visto il film conosce l’epilogo.
Pulp COVID è appena all’inizio…

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.