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Geopolitica Europea

Il Nome del Professore di Storia

“Le commedie erano scritte dai pagani per muovere gli spettatori al riso, e male facevano. Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende l’uomo simile alla scimmia.”  

Tuonava così, il monaco cluniacense Jorge da Burgos, vegliardo cieco de Il Nome della Rosa di fronte al frate francescano Guglielmo da Baskerville che obiettava: “Le scimmie non ridono, il riso è proprio dell’uomo, è segno della sua razionalità.”

Riflettere su ciò che ci rattrista e su ciò che ci rende sorridenti è il Perché di tanti gesti. Il martirio sembra poggiare le basi sulla tristezza mentre la libertà sul sorriso.

Ironizzare sulla sofferenza è tanto disonorevole quanto uccidere la libertà. Charlie Hebdo e suoi giornalisti uccisi nel gennaio del 2015 probabilmente non facevano satira sul dolore, ma l’elemento certo è, che la facevano su una religione e il suo profeta.

Le sbagliate interpretazioni del messaggio intrinseco di sagaci vignette hanno potuto permettere al mediocre lettore indottrinato, di  sviluppare la discutibile connivenza tra satira su una religione e la satira sui martiri di una religione.

Ne il Nome della Rosa, la Commedia di Aristotele era il Male per la mano artefice dell’avvelenamento delle sue pagine, perché produceva ilarità. Visto che Aristotele era passato a miglior vita da millenni, gli obiettivi da eliminare erano i suoi presunti lettori, colpevoli di ridere.

In questo triste momento, Charlie Hebdo è il cosiddetto colpirne Uno per educarne Cento. L’Occidente così riflette sui suoi morti e ride però della sua libertà. Una libertà fatta anche delle vignette di Charlie Hebdo.

Nell’epica abbazia disegnata da Umberto, il venerabile Jorge, profetizzava l’arrivo dell’Anticristo contro i monaci che preferivano leggere la satira disegnata sui marmi delle facciate delle chiese, piuttosto che i sermoni e i libri sacri.

Guglielmo da Baskerville  al contrario, rappresentava la giustizia e la razionalità contro ogni Male. Il Pianeta Terra ha bisogno di tanti Guglielmo da Baskerville, di tutte le religioni che disegnino la vignetta di un futuro libero, senza odio e tragedia, ma con molta commedia. Proprio come il Professore di storia decapitato in Francia da un suo allievo diciottenne perchè aveva mostrato le vignette di Charlie Ebdo.

L’omicidio e lo scempio del cadavere solca il confine tra il martirio in nome della libertà e il martirio in nome di Dio.

Di chi sia la colpa non è l’elemento centrale. Il Perché, è l’arteria principale dove ricercare il veleno penetrato nel corpo della società.

La satira è la commedia immediata e pungente. Charlie Hebdo faceva ridere annichilendo e ammorbando i potenti del Pianeta e le religioni della Terra. Il Prof forse cercava di dire questo.

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.