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Geopolitica Europea

Il Sacro Diritto di Bestemmiare

La religione in Francia è un’idea come un’altra e qualcuno può non andare bene. Il confine tra valori repubblicani e tolleranza si sta sempre di trasformando in un magma incandescente nazionale e geopolitico.

È sancito da una legge del 1881 e ulteriormente ribadito da una legge del 1905. La Francia non è inclusiva, se parliamo di religione. Non è come la Spagna, l’Italia e la Gran Bretagna. La religione in Francia è un’idea come un’altra. Non c’è spazio per slogan fascisti del tipo: Dio, Patria e Famiglia. Lì vige l’Uguaglianza, non conta un ca##o nessuno!
Ma la decisione del presidente Macron di serrare la moschea di Conflans-Sainte-Honorine a seguito della decapitazione del professore di storia Samuel Paty e la chiusura di 51 associazioni riconducibili all’Islam salafita confessione maggioritaria nei musulmani transalpini ha costituito un atto d’accusa per molti fedeli in Francia e in tutto il mondo.
L’appello del presidente turco Erdogan, ormai lanciato alla conquista dell’Umma, la comunità dei credenti islamici, è stato di condannare l’opera islamofoba portata avanti dal governo transalpino boicottando i prodotti Made in France. Un atto che viene percepito da Parigi come a difesa del Terrorismo.
In Francia, l’atto supremo forse si compirà il 9 dicembre quando diventerà legge la lotta contro “l’Islam separatista” colpevole di minacciare il secolarismo e i valori repubblicani.
L’obiettivo di questa normativa intende tagliare i ponti tra gli Imam e il circuito internazionale dei finanziamenti al Terrorismo. Una prova di forza per sottomettere la religione islamica alla legge della Laicità e al quel sacro diritto di bestemmiare sancito nel 1881? Per qualcuno è solo pre Fascismo.
I tragici fatti di oggi di tre morti con due decapitazioni è forse il risultato dell’atmosfera pesante degli ultimi giorni dentro e fuori i confini.
I salafiti non sono tutti uguali! La Guerra Civile in Francia descritta da Karl Marx nell’omonimo saggio del 1871 non può essere mossa contro i 6 milioni di musulmani che vivono e producono nel paese transalpino. Non sono i comunisti della Comune che vegliavano su un ideale diffuso senza settarismi.
Ma sono maggiormente immigrati di seconda generazione che forse non intendono sottostare a quello che i loro padri hanno subito. Nella stessa maniera la Francia odierna non può o non vuole avere la stessa capacità di integrazione degli avi.
Il compromesso e la moderazione possono guidare la riconciliazione senza pensare alle elezioni del 2022 e al parco macchine dell’estrema destra di Le Pen ormai fuori dal concetto stesso di futuro.
Tempi bui per dei diritti e progetti celesti che trasecolano Medioevo in entrambi lati. Con tutto il rispetto per Medioevo…

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.