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Geopolitica Europea

Francia CFA e Ambasciatori che portano Pena

Il ritiro dell’Ambasciatore francese è un atto dovuto. Hanno parlato di “attacchi senza precedenti”. Purtroppo Parigi non ha compreso che non erano attacchi, ma “buffonate senza precedenti.”

Il ritiro dell’Ambasciatore francese è un atto dovuto. Hanno parlato di “attacchi senza precedenti”. Purtroppo Parigi non ha compreso che non erano attacchi ma “buffonate senza precedenti.”

Non avrei mai pensato di difendere i francesi. Ho passato un periodo di studio di 6 mesi in Francia. Era il 2006 e imperversavano le rivolte contro il Contrat Premiere Embouche, (Contratto di primo impiego) che durarono due mesi, con occupazioni selvagge, scioperi e migliaia di auto bruciate. Vinse anche allora la piazza contro il presidente Chirac. In Italia incombevano le elezioni politiche. Prodi contro Berlusconi. Prodi non sostenne i rivoltosi e nemmeno Berlusconi Chirac. Un mondo meno globalizzato forse ma con meno buffonate ingerenze.

Avevo già annunciato che la pericolosa buffonata di Di Maio e Di Battista sul Franco CFA e la correlazione con le migrazioni avrebbe sortito effetti nefasti. Non ci voglio tornare sopra basta semplicemente aggiungere, per tranquillizzare i vari accaniti del sovranismo Monetario, che il Franco CFA sarà abbandonato nel 2020 e sarà sostituito con l’ECO sui cui verrà creata un’unione monetaria di 300 milioni di persone.Inoltre, studiatevi il caso della Guinea.

Altra buffonata è la “marchetta francese sulla sede di Strasburgo”.

Di Maio e Di Battista sono due ignoranti. La sede del parlamento europeo a Strasburgo non è una ‘marchetta alla Francia’ ma il simbolo della pace in Europa. Strasburgo è una città che incarna una doppia identità franco tedesca. Su quella frontiera l’Europa si è lacerata per secoli se non per millenni: dal disastro militare romano di Teutoburgo, alla rottura dell’Impero Carolingio e poi, in epoca moderna, dalla guerra franco prussiana alla Grande Guerra, fino alla Seconda Guerra Mondiale. 

La linea del Reno è stata una linea militare, di guerra e di divisione. Oggi è il luogo dell’incontro dei popoli europei e della democrazia. Certe stupidaggini dette da un vicepremier sono solo una vergogna per il Governo Italiano.

I gilet gialli, sono un movimento che alle manifestazioni si scontrano tra di loro. Tutti rivendicano la paternità, sia la destra che la sinistra. Vogliono dichiaratamente la guerra civile. La tassa sui carburanti è stata sicuramente il collante che ha fatto unire la collera. Ma è un fatto domestico e altamente anarchico. Un fatto francese. Considerato che in Italia abbiamo le accise più alte di Europa, non vedo evidenti convergenze con il Movimento 5 Stelle.

I nostri sprovveduti governanti dovrebbero imparare a utilizzare la diplomazia per il suo compito. Tessere relazioni internazionali. Non per creare consenso.

La Francia ahimé ha dimostrato di avere i coglioni e non di avere dei coglioni al governo.

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.