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Geopolitica Europea

Berlin is Shining

Il semestre tedesco a capo dell’Unione Europea con il COVID ancora in circolazione e l’enigma del debito comune. I teutonici sono sempre splendenti e protagonisti con una sola parola d’ordine: non cambiare niente!

Tocca ora a Berlino. Il semestre teutonico ha preso piede. Insieme alla presidentessa della Commissione UE anch’essa tedesca guideranno il continente insieme fino al nuovo anno. Charles Michel, l’ex primo ministro del Belgio, presiede il consiglio Europeo, ma è Angela Merkel, che il suo tempo in carica è pari alla somma dei leader di Francia, Spagna, Italia e Polonia combinati, a tessere la tela.
La principale risposta comunitaria al COVID 19 con l’emissione del presunto debito comune, Recovery Fund, è stata cucinata a Berlino e Parigi. Nessuno può pareggiare con lei.
I tedeschi guidano lo show. Spesso, la Germanocrazia è stata un potere oscuro: invisibile, difficoltoso da misurare ma presente ovunque.
Adesso, sono le stars del palcoscenico, scintillanti come non mai e impossibili da ignorare. Non c’è stato nessun complotto; sono le regole, è la rotazione.
Da quando lei è in carica nessun presidente francese ha ottenuto il secondo mandato e ovviamente nessun presidente del consiglio italiano ha completato la sua legislatura.
status quo e sei protagonista
Per storia comunitaria i tedeschi non hanno mai avuto bisogno di contare il loro peso. Lo status quo europeo è su misura per loro. Il mercato comune forgia la loro economia senza soluzione di continuità. L’Euro permette a Berlino di esportare senza la noiosa dinamica dell’apprezzamento della moneta.
Qualsiasi sciagura è calamitata al sud dell’Europa. La disoccupazione in Germania é al 3,5% praticamente la metà del miglior paese europeo e un settimo del peggiore.
Possiamo tranquillamente dire che con il semestre teutonico non cambierà niente. L’Europa é sempre in una botte di ferro dov’è l’unica chiave si è persa o volutamente nascosta.
Resta l’enigma di questa concessione del debito comune che i maligni, compreso il sottoscritto, credono non sia temporanea perché rivolta solo esclusivamente per attuare un bellissimo Europer Zollverein partendo da una minuziosa e contagiosa politica fiscale.
Berlin is shining e lo sarà sempre di più.
Claudio Swharz via unsplash

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.