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Si chiama Coltan ed è il Motivo per cui si muore in Africa

Il Congo, un paese ricchissimo di tutto, benedetto e maledetto dal paradigma delle risorse naturali. Questa è una storia di Ricchezza e Maledizione, in un vortice letale per la popolazione.

Dedico questo viaggio di parole ai tragici fatti avvenuti in Congo. In questa terra hanno perso la vita l’Ambasciatore Attanasi, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo. Tutto è avvenuto nella regione del Nord Kivu al confine con il Ruanda nel parco naturale del Virungail più antico dell’Africa creato nel 1929.

Attanasi era in missione diplomatica in Congo dal 2017 (Foto Sky News)
PARTIAMO CON UN PÒ DI STORIA DEL CONGO…

Il 7 aprile 1994, cominciò il genocidio in Ruanda. 800.000 tutsi e hutu moderati furono trucidati. Fu l’inizio di tutto. Decine di migliaia di rifugiati ruandesi entrarono nelle regioni orientali dello Zaire.

Aggravarono la situazione già drammatica di un paese che viveva da trent’anni sotto la dittatura di Mobutu Sese Seko. La successiva invasione dello Zaire da parte dell’esercito del Ruanda impegnato a inseguire i responsabili del genocidio innescò nel 1996 la prima guerra del Congo che vide coinvolti anche oltre il Ruanda, l’Uganda, il Burundi e l’Angola e finì con il rovesciamento del regime di Mobutu.

Nel maggio del 1997 i gruppi anti Mobutu conquistarono Kinshasa e il paese venne ribattezzato Repubblica Democratica del Congo e Laurent Desirè Kabila, il vecchio ribelle della regione del Katanga divenne presidente. Un anno più tardi scoppiò la Seconda guerra del Congo quando i ribelli di Ruanda e Uganda minacciarono Kabila che godeva del supporto di Namibia, Zimbabwe e Angola.

Nel 1999 gli accordi di Lusaka sancirono una fragile pace. Il nuovo millennio cominciò con l’uccisione di Laurent Desirè Kabila a cui subentrò il figlio Joseph Kabila che rimase al potere fino al 2018. Nel frattempo nel 2008 una ribellione tutsi guidata da Laurent Nkunda e appoggiata dal Ruanda seminò morte e caos.

Nkunda tradito dal Ruanda fu sconfitto e arrestato, ma la storia si ripetè nel 2012 quando un gruppo di disertori congolesi si unirono agli insorti di 4 anni prima creando il famigerato M23.

Supportati da Uganda e Ruanda, i ribelli dell’M23 conquistarono Goma capitale del nord Kivu costringendo centinaia di migliaia di profughi alla fuga. Già a fine 2013 a seguito di un’offensiva sostenuta dalle nazioni unite l’M23 fu sconfitto, ma la storia del Kivu sembra ripetersi all’infinito scritta da decine di gruppi armati che lottano per il controllo del suolo e del sottosuolo.

Questo appena descritto è un breve sunto del passato della Repubblica democratica del Congo.

MA DOVE È AVVENUTO L’ATTENTATO?

L’attentato dove, nel febbraio scorso, hanno trovato la morte l’Ambasciatore Attanasi, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo è avvenuto tra Niragongo, Kilimanioca e Kibumba. Ci troviamo nel pieno del parco del Virunga, ci troviamo in un posto dove da sempre si verificano attacchi e rapimenti. Parliamo di una provincia dove l’insicurezza è totale, voglio ripeterlo totale. Quasi tutti i giorni registriamo aggressioni e vittime uccise con armi da fuoco oppure constatiamo vittime rapite che magari questi rapitori uccidono in un secondo momento.

Nel parco del Virunga sono presenti anche almeno una ventina di gruppi armati. Parliamo sia di gruppi armati congolesi che di gruppi armati stranieri. Inoltre, dato che in tutta la zona il governo sta cercando di applicare misure di sicurezza straordinarie, sono presenti postazioni miliari affacciate sulla strada ogni due o 4 chilometri.

E’ in questo contesto quindi che questi banditi si muovono. Ogni volta sanno che la postazione militare è presente da qualche parte nelle vicinanze quindi devono sistematicamente eludere i militari per mettere a segno le loro azioni.

E’ un territorio costantemente sotto minaccia. Un territorio dove la gente viene sistematicamente rapita. Sistematicamente assassinata anche da bande locali. Il nord Kivu attualmente è davvero una provincia in cui l’insicurezza è enorme.

Il parco del Virunga è il fulcro della zona dove si muove la maggior parte dei gruppi armati. Oltre a scorrazzare altre bande, Lì agiscono le temibili FDLR (Forze democratiche per la liberazione del Ruanda).

Il territorio in cui è avvenuta questa imboscata è al confine con il Ruanda. Sappiamo che da sempre la frontiera congolese è molto porosa e ogni gruppo armato proveniente dal Ruanda la può attraversare ogni qual volta lo ritenga opportuno.

Questo parole sono state dette da John Barnienepresidente del coordinamento provinciale della società civile del nord Kivu, a una trasmissione radiofonica l’indomani dell’attacco.

PERCHÈ TUTTO QUESTO? PERCHÈ TANTA VIOLENZA?

Concentriamoci sul Nord Kivu perchè il Congo è ricchissimo di tutto. E’ un paese grande come l’Europa occidentale e c’è di tutto! E’ benedetto e anche maledetto!

Riassume il paradigma delle risorse naturali che se utilizzate e gestite male, possono tramutarsi in maledizione per la popolazione come avviene in Nord Kivu.

In questa regione a ridosso del Ruanda, del Burundi e dell’Uganda, ricca di materie prime, vi sono giacimenti di oro, qualcosa di diamanti , anche uranio ma vi è soprattutto il famossisimo Coltan minerale insanguinato e lo stagno, la cassiteriteminerali importantissimi alla luce dell’incremento dei cellulari e laptop.

Il Coltan, l’Hi – tech senza vittime è possibile? (Foto Altro Giornale)
UN MINERALE INSANGUINATO, IL COLTAN

Dal coltan si ricava il tantaglio che in polvere è utilizzato nei circuiti dei cellulari.

Immaginate cosa è successo in Congo con esplosione intorno al duemila degli apparecchi digitali. Considerate che con la nascita della playstation 2, agli albori del Nuovo Millennio, il Coltan era valutato sul mercato internazionale a 37 dollari alla libra. Dopo dieci anni era sui trecento spinto verso i quattrocento dollari.

Per i miniatori congolesi il prezzo era sempre lo stesso, mezzo dollaro al giorno per chi lo estraeva e per i bambini ancora meno.

Tutto questo ha attirato le milizie di ogni genere e settori deviati dell’esercito.

Oltre agli interessi c’è una questione geograficaKinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo, è lontanissima, circa 1500 chilometri e incapace di amministrare una regione lontana come il Nord Kivu.

Basti pensare che costa meno esportare in Ruanda piuttosto che ufficialmente dal Congo tramite tutta una serie di intermediari e un sistema di corruzione molto permeato nella società.

ll coltan e la cassiterite compiono lunghi viaggi nella foresta per poi essere caricati in piccoli aerei fino a Goma, il capoluogo del Nord Kivu per poi sparire nel vicino Ruanda. Il Ruanda è un grande esportatore di Coltan anche se non ha nemmeno una miniera.

In questa terra hanno perso la vita l’Ambasciatore Attanasi, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo e il coltan è il motivo per cui si muore in Africa.

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.