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National Tilt

Il divario tra ricchi e poveri esiste dovunque nel Pianeta. E’ la malattia della Terra. La Gran Bretagna “is the world beater”. Geograficamente è la più diseguale nella distribuzione della ricchezza. Una situazione che potrebbe arrivare a un punto di non ritorno.

Maltby cittadina del south Yorkshire è cresciuta rapidamente agli inizi del XX secolo dopo che il carbone ha incominciato a venire fuori dalle miniere. Il suo declino è stato veloce quasi quanto la sua ascesa e il villaggio sembra aver passato i suoi tempi migliori.
Il club dei minatori è sbarrato da anni; la via principale è solcata dagli avventori dei negozi d’occasione, come in “affari di famiglia” il programma americano simbolo del capitalismo più sfrenato dove le persone in cerca di quattrini vendono ciò che hanno per un po’ di dignità.
Una strada ha ancora le bandiere del giorno della memoria festeggiato otto mesi fa. Il villaggio e anche al centro di una rivoluzione politica. Maltby giace all’estremità della Rother valley, fu creata nel 1918 e tenuta dal partito laburista senza interruzioni per un secolo.
Lo scorso dicembre tuttavia, Rother Valley è caduta in mano ai conservatori. Tutto questo è stato sorprendente; in più, il nuovo Parlamentare eletto è stato educato a Oxford ed è stato prima un consigliere locale dell’ovest londinese. Tre delegati sono stati eletti tra le file dei Tories stracciando i laburisti.
Questo risveglio, è stato largamente causato dalla defezione della classe lavoratrice bianca che ha votato il partito conservatore, creando un problema politico.
I conservatori come i laburisti hanno parlato per anni riguardo la necessità di far rivivere le parti più povere dell’Inghilterra. Adesso il partito è in ballo.
Se i conservatori non potranno riuscire ad accrescere il tenore di vita dei nuovi loro sostenitori lasciandoli indietro i Tories non potranno sopravvivere alle prossime elezioni.
i britannici sono unici
Una situazione comune. Molti paesi ricchi contengono povere regioni. L’America ha il sud rurale e la frontiera messicana; la Germania l’ex Germania dell’est; l’Italia, la parte più bassa dello stivale. Ma i britannici sono unici. A livello regionale sono eccezionalmente squilibrati, e procedono a diventar ancor più ineguali.
Nel 2017 il giornale simbolo del capitalismo the Economist puntava il dito sulla differenza tra i ricchi e i poveri britannici che era la più ampia di ogni ricco paese. E questo è rimasto così. Anzi, è aumentato.
L’area più ricca (Camden e la City di Londra) è 30 volte più benestante che la parte più povera (Ards e north down in Irlanda del Nord). Misurare il reddito in maniera precisa e perentoria è comunque molto difficile; ci sono molti parametri che possono distorcere il vero senso dell’analisi.
Ci prova questo economista dell’Università di Sheffield che ha comparato la Gran Bretagna con altri 28 paesi ricchi; ha sondato le grandi regioni e quelle più piccole e usato vari indicatori tra cui il Pil e il reddito regionale disponibile nonché i ricavi ottenuti.
La Gran Bretagna “is the world beater”. Geograficamente è la più diseguale.
“La politica regionale non è una cosa nuova, viene attuata dal 1937” sostiene David Hingham colui che supervisiona gli sforzi del governo nel nord ovest dell’Inghilterra. Tra il 1940 e il 1960 il commercio e le persone furono spinte fuori da Londra e le altre grandi città. La popolazione della capitale scese di 2 milioni di abitanti.
Dal 1970 i governi hanno lanciato schemi regionali e locali generazione al passo di uno all’anno. Gli effetti reali, delle varie Partnership strategiche, iniziative per far crescere le imprese locali, progetti piloti per i capoluoghi di regione e fondi regionali per la crescita, sono stati ben pochi. Dagli anni Sessanta Londra e il sud est inglese sono andati avanti senza sosta.
La produttività della capitale Britannica nel 1998 era il 65% maggiore del resto del paese; oggi è del 77% più alta. La metà degli investimenti diretti esteri vanno a Londra e dintorni.
come l’alabama o la germania dell’est
Il covid ha spento la frenesia della megalopoli e aumentato la disoccupazione che dal 4,8% è passata al 7,5%, ma non la produzione di ricchezza che si è solo spostata in remoto.
L’area che va dal nord dell’estuario del fiume Wash fino al vallo di Adriano é povera (per livello di potere di acquisto comparato) quanto l’Alabama per gli USA o l’ex Germania dell’est per la Germania.
Le regioni all’interno di questa cintura: East and West Midlands, North West, Yorkshire and the Humber, North East, Wales e Northern Ireland contengono il 47% della popolazione. Mentre il 20% dei tedeschi vive nell’ex Germania Est e solo il 15% se escludiamo Berlino.
Una situazione da tilt nazionale dove l’ineguaglianza della Mano Invisibile di Adam Smith e i confratelli del Credo capitalista rappresenta l’emblema del fallimento.
Le politiche regionali saranno il capitolo più spinoso per ogni paese e non bastano le belle parole!

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.