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Geopolitica Europea

Praga e la Meravigliosa Toponomastica

“La nostra meravigliosa toponomastica”
Robespierre, una canzone degli Offlaga Disco Pax cantava tutti nomi di leader o simboli socialisti presenti nelle strade italiane, quando il socialismo era come l’universo “in espansione”: via Carlo Marx, via Ho Chi Minh, via Rivoluzione d’Ottobre, una lista di altisonanti e impressivi simboli. In Italia non è stato vissuto il comunismo sovietico quindi non potremmo troppo lodare o speculare però vorrei raccontarvi la storia di questa statua della sesta municipalità di Praga. Nel monumento è rappresentato il Maresciallo Konev, un simbolo della seconda guerra mondiale issato a imperitura memoria negli anni Ottanta quando ancora la Cecoslovacchia figurava geograficamente oltre la Cortina di Ferro.
 
Gli abitanti del quartiere hanno voluto rimuovere in accordo con il sindaco la statua perchè Konev non era poi uno stinco di santo ma aveva rimandato indietro dei perseguitati da Stalin e aveva aiutato la repressione del 1956 nella vicina Ungheria. Insomma non coincideva con la memoria del paese.
La rimozione non è stata vista come un’offesa dall’entourage di Putin al Cremlino perchè di fatto offendeva la memoria storica dell’eroe sovietico vincitore del secondo conflitto mondiale e la buona politica del blocco socialista del dopoguerra.
 
Oltre a questo oltraggio anche altri fatti sono avvenuti a Praga. La piazza antistante l’ambasciata di Russia è stata intitolata a Nemsov, politico dissidente russo ucciso nell’Era di Putin o un’altra via intitolata a Ana Polijtovskaja, giornalista uccisa in Russia in circostanze poco chiare.
Le ira di Mosca pare che le abbia scoperte Ondrej Kundra, caporedattore del giornale Respekt della Repubblica Ceca che twittava così:
 
“È male arrendersi attivamente o passivamente al male come strumento, osservatore o vittima.”
 
Il male viaggiava intorno alla prima decina di aprile su una valigetta e aveva l’aspetto di un agente segreto russo possessore di un passaporto diplomatico che ha varcato senza problemi i controlli all’aeroporto internazionale di Praga intitolato a Vaclav Havel, ex dissidente cecoslovacco quando ancora il satellite era sovietico.
 
Una macchina lo ha prelevato e condotto all’ambasciata russa. Dopodiché è sparito per i vicoli stretti della capitale ceca. L’uomo non sapeva che era seguito dai servizi d’intelligence locali perché il “diplomatico” in realtà era un sicario mandato ad uccidere il sindaco di Praga, l’ex primo cittadino e il sindaco delle sesta municipalità, quello che ha rimosso la statua.
Lo scoop lo ha fatto il giornalista Kundra direttamente dal mondo racchiuso dalla “Cortina di Ferro”.
 
La nostra meravigliosa toponomastica….

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.