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Geopolitica Europea

L’Alba degli Zombie nel Capitalismo Tedesco

I pericoli dell’addio di Angela Merkel, l’azione del Recovery Fund, l’essenza dell’Essere tedesco e quella di Essere europeo, sullo sfondo una crisi economica che potrebbe trasformarsi in una crisi sistemica. Propongo un quadro delle vittime e dei carnefici nella più grande economia dell’Europa.

Il celebre programma tedesco Kurzarbeitergeld (cassa integrazione) ha infuso i soldi governativi ai lavoratori che avevano tagliato le ore di impiego e riassume il “gold standard” dello schema di recupero economico riconosciuto dal fondo monetario internazionale.
È stato ampiamente imitato attraverso l’Europa da governi che hanno cercato di proteggere il lavoro e il reddito dalla furia del lockdown pandemico. In Germania, con criteri introdotti a marzo è stato esteso a circa 7 milioni di lavoratori e questo ha limitato l’ascesa della disoccupazione di circa 600.000 unità e ha permesso di sostenere i consumi, il sale del Capitalismo.
Lo straordinario pacchetto di salvataggio assemblato da Angela Merkel e dal suo governo ha anche incluso notevoli prestiti alle aziende e una sospensione delle regole fiscali per permettere uno stimolo di spesa, proattivamente incoraggiato dal tessuto economico tedesco.
Tutto ciò ha alimentato un più robusto recupero ovunque in Europa. Ma due recenti decisioni hanno portato il consenso dietro queste misure a scendere.
La prima decisione è stata quella dell’estensione del programma Kurzarbeitergeld per altri 24 mesi. La seconda è stata l’ulteriore moratoria sui requisiti delle compagnie indebitate tedesche per dichiarare bancarotta.
Questa misura ha intimorito il sistema perché potrebbe diffondere un vasto numero di aziende zombie mantenute vive da un nutrimento di aiuti statali e frenare la mobilità dei lavoratori e dei capitali per usi più produttivi.
Zombieficazione
“Il programma Kurzarbeitergeld potrebbe legare i lavoratori a compagnie che non hanno futuro” ha detto Jens Weidmann, capo della Bundensbank. Gli fa eco Christian Sewing della Deutsche Bank, avvertendo che una azienda su 6 rischia la “Zombieficazione”. Vengono identificati due pericoli. Uno è che lo Stato mandi avanti aziende che dovrebbero lottare duro perfino senza la pandemia.
“La decisione di estendere a 24 mesi il programma Kurzarbeitergeld non è necessariamente sbagliata, ma è stata presa troppo presto” aggiunge un economista di Monaco “Avrei preferito un cambiamento della legge fiscale per permettere alle compagnie di compensare le perdite correnti dei profitti prima della pandemia”.
Il secondo rischio è che la pandemia provochi cambiamenti strutturali dell’economia. Un’agenzia di viaggi o una compagnia di promozione musicale che ha prosperato prima della diffusione del virus e adesso sopravvive con il supporto dello Stato potrebbe non sopravvivere dopo la fine se le abitudini del consumatore cambiano permanentemente.
Una questione correlata è che l’aiuto dello Stato potrebbe incoraggiare alcune compagnie, specialmente nell’area cruciale dell’industria dell’auto che ha sproporzionatamente invocato il programma Kurzarbeitergeld, a posporre alcune difficili scelte che riguardano il modello di business.
“La Germania ha avuto un atteggiamento insolito nel panorama dei paesi ricchi perchè ha focalizzato solamente nel breve termine le misure dell’emergenza” sottolinea il capo economista di Allianz, “piuttosto che nelle misure di lungo raggio che si basano sulla riqualificazione, riforma delle tasse o investimenti.
La Germania ha, attualmente, delle aziende ben capitalizzate con un rischio più basso di Zombieficazione rispetto alle controparti altrove in Europa. Ma come paese non ha offerto molto per guidare per il futuro.
le ragioni della zombie nation
Una delle ragioni di questo sintomo potrebbe essere le elezioni del prossimo anno, che non vedranno la Merkel come protagonista dato che dopo 16 anni di ufficio non si ricandiderà.
Perfino prima che il virus colpisse, alcuni economisti hanno incominciato a irritarsi contro il basso deficit, l’ortodossia dei bassi investimenti e oggi in particolare con l’attuale sospensione del “freno al debito” che ha costretto Berlino a prestare denaro.
Scholz che corre per la successione alla Merkel, dice che il “freno al debito” debba ritornare nel 2022, ma altri esponenti socialdemocratici non sono d’accordo.
I Verdi che probabilmente si uniranno alla compagine governativa pressano per gli investimenti a lungo termine. Al contrario, chiunque guiderà i conservatori Cristiano democratici di Angela Merkel nelle nuove elezioni potrebbe premere per un ritorno delle catene fiscali e un governo “più piccolo” e meno incisivo.
Le misure di breve termine del Capitalismo teutonico potrebbero avere delle conseguenze a lungo, lungo termine o eternamente come gli Zombie.
Foto sebastian stam via unsplash

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.