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Geopolitica Europea

La Pandemia come il Crollo del Comunismo

I tre fattori che piegheranno le economie degli ex satelliti sovietici nella ripresa post COVID che, ahimè, li vedrà protagonisti in negativo nonostante la loro efficace risposta al virus.

La sofferenza economica sarà peggiore nell’est piuttosto che nell’ovest. L’Europa orientale ha meglio contrastato la pandemia, ma questa recessione sarà brutta come quella della transizione dovuta al collasso del Comunismo.

Nei 5 anni seguenti il crollo del Muro di Berlino del 1989, il prodotto annuale degli ex paesi del blocco sovietico cadde per più del 40%.

I paesi dell’Est sono vulnerabili per tre ragioni: primo, le loro economie sono dipendenti dalle esportazioni, lasciandoli alla misericordia della domanda dei paesi esteri; la percentuale delle esportazione rispetto al PIL è del 96% per la Slovacchia e dell’85% per l’Ungheria mentre la Bulgaria si attesta al 67% e la Lettonia al 61%. Per un termine di paragone, la Spagna ha una fetta del 35%.

La seconda ragione è che i paesi europeo – orientali hanno meno capacità di finanziare piani di salvataggio economici nazionali. Non possono annunciare larghi deficit pubblici perchè gli investitori diventerebbero molto diffidenti nel finanziarli. Molti di loro hanno rapporti debito/PIL molto bassi ma con indici di affidabilità molto poveri.

L’Austria ha un debito pubblico tre volte la percentuale della Bulgaria, ma il suo rating per l’agenzia standard & poor’s è AA+ mentre l’ex paese comunista ha BBB.

In ultima analisi molti paesi a Est della Cortina di ferro fanno affidamento su settori duramente colpiti dalla pandemia come il turismo. La Croazia per esempio ha un 25% della ricchezza nazionale prodotto da quest’ultimo. La previsione annunciano una contrazione dell’11% del PIL nel 2020.

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Foto Stefano Segato via unsplash

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.