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Geopolitica Europea

Il Fallimento del “Prima gli Italiani”

“I casi in Italia sono un mistero.” Un alto funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) chiosa così riguardo al COVID – 19 perché non riuscendo a risalire al cosiddetto “paziente zero” è difficile capire le origini del contagio. Oltre a lui altre considerazioni sono state fatte e evincono un chiaro fallimento: la politica bipartisan del “PRIMA GLI ITALIANI”. Ormai non è solo Salvini a sbandierarla, ma tutto il panorama politico senza distinzioni di destra, sinistra e grillini.

La rincorsa alla chiusura delle connessioni aeree con Pechino per salvaguardare la penisola è stata uno spot elettorale tafaziano dell’eminentissimo Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e del governo. Una misura senza nessun incipit scientifico fatta esclusivamente seguendo il fallimentare slogan tanto caro alla Lega: una sorta di messa in quarantena della Cina, un paese 30 volte più popoloso del nostrano.

L’OMS è stata chiara nel denunciare questa sciagurata decisione di sospendere i voli diretti dalla Cina. Nessun organo di stampa o televisione sia esso supporter del governo o dell’opposizione ha riportato questa indicazione prioritaria per il maggiore organo di prevenzione sanitaria planetario. L’assuefazione al PRIMA GLI ITALIANI ha annebbiato i controllori e il panorama democratico dell’informazione mettendo a nudo l’ignoranza della logica di questa insulsa e inutile frase. I voli diretti, sempre secondo l’OMS, avrebbero permesso un maggior controllo sugli ingressi per identificare i soggetti a rischio e individuare da subito il problema come è avvenuto con il primo caso identificato in Germania il 27 gennaio.

Un’ulteriore ammonizione è arrivata sul clima politico intorno alla diffusione del virus. “Chiudere, bloccare e impedire” – le parole d’ordine dei tweet per fermare l’epidemia e la paura prorompente che ha addirittura portato una deputata di Fratelli d’Italia a indossare una mascherina in Parlamento per difendersi dai suoi stessi fratelli Italiani, una barzelletta che ha fatto alimentare la psicosi fomentando un panico generalizzato dannoso per tutti i settori dell’economia.

Lo scontro politico ha virato poi sulla scienza con battaglie tra virologhi concentrando l’opinione pubblica da un lato e dall’altro della barricata: c’è chi pensa sia una semplice influenza rinforzata e chi un’influenza pericolosa, chi glissa e chi contesta insomma.

L’Europa, seguendo l’esempio “epidemiologico” italiano mette in quarantena la penisola.

Il Sovranismo speriamo sia la prima vittima del virus e che si passi finalmente da “prima gli italiani”, prima i francesi, prima i greci a “prima l’Umanità” o magari ancora meglio “Prima la Scienza”.

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Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.