Categorie
Geopolitica Europea

I Chemical Brothers di nuovo sul palco. Assad e Putin are Back

I nostri mille eroi americani, che abbandonavano i curdi alle fauci di Erdogan, mentre percorrevano l’autostrada M4 avranno sicuramente visto i militari siriani che andavano dalla parte inversa per affiancare i curdi ormai ostaggio dell’unico alleato rimastogli, Assad.

Il presidente siriano Assad e quello russo Putin

Tornano a sventolare le bandiere siriane su città che potevano essere assicurate a nuovo splendore, come Hasakah, Kobane e Qamishli. Probabilmente avverrà come con De’ra, città ribelle che per scampare allo Stato islamico vendette l’anima all’altro diavolo. Che l’ha mangiata e digerita.

I Chemical Brothers sono di nuovo in pista senza aver fatto troppa fatica, con gli Stati Uniti trumpisti ormai arroccati sul loro soft power di sanzioni e menate del genere, protesi nel nuovo millennio a tradire tutte le cause facendo riarmare mezzo mondo, primi fra tutti sudcoreani e arabi sauditi consci che potrebbe toccare a loro la sorte dei curdi.

Il giaciglio puzzolente in cui quella parte di emisfero boreale si sta stendendo è insieme a Erdogan e ai sui fedelissimi dell’hard power, Assad e Putin. La tregua, o come lo chiamo io il cessofire che deriva dall’inglese ceasefire è di fatto una boiata pazzesca se non altro per come i turchi conducono il conflitto, mandando avanti gli erranti siriani, reduci dei nove anni di guerra, facendo loro assumere la colpa di qualsiasi colpo di fucile o vittima, senza alcuna responsabilità del governo di Ankara, ovviamente.

Resta l’oblio di un mondo bipolare in senso psicologico e non diplomatico, ossia della lotta al terrorismo condotta dagli Stati uniti e dal numerosi attori del cosiddetto mondo Occidentale in Afghanistan e in Iraq con migliaia di morti, molti anni consumati e miliardi di dollari sperperati per collezionare due cocenti sconfitte.
 
L’unica vittoria, ebbene sì, che possono reclamare davvero è stata quella contro lo Stato islamico ed è stata condotta al fianco dei curdi che hanno avuto 11 mila vittime contro solo 5 statunitensi.
L’ingratitudine rende l’uomo libero!

Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.