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I Demoni della Germania nell’Era post Merkel

La successione alla guida della Germania: cosa e chi salirà al potere.

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Angela Merkel lascerà il potere a settembre. Incendiaria e pompiere per più di un quindicennio. Una cancelliera il cui tempo in carica è pari alla somma dei leader di Francia, Spagna, Italia e Polonia combinati. Le sue ultime performance nel suo ultimo semestre di presidenza europea sono la testimonianza della sua statura politica. Quando il Viktatore Orban e i nazionalisti polacchi avevano messo il veto è intervenuta Angela rassicurandoli.

“I soldi ci sono anche per voi. Difendere lo Stato di diritto è ormai un concetto ottocentesco.” assicura Frau Merkel. Ma il coup de teatre lo ha lasciato l’ultimo giorno della sua ultima presidenza dell’Unione Europea. Ha ratificato il Comprehensive Agreement on Investment (CAI) con i cinesi. Il CAI è un tassello che sostituisce i 25 trattati bilaterali degli altrettanti paesi UE con Pechino. E’ stato rilasciato dopo 7 anni: la discussione era cominciata il 18 ottobre 2013.

Questo è stato l’ultimo atto europeo di Angela Merkel.  A settembre lascerà il potere, dopo di lei chi guiderà la Germania e l’Europa?

comincia l’era post merkel
I tedeschi guidano lo show. Spesso, la Germanocrazia è stata un potere oscuro: invisibile, difficoltoso da misurare ma presente ovunque.
 
Da quando lei è in carica nessun presidente francese ha ottenuto il secondo mandato e ovviamente nessun presidente del consiglio italiano ha completato la sua legislatura.
 
Per storia comunitaria i tedeschi non hanno mai avuto bisogno di contare il loro peso. Lo status quo europeo è su misura per loro. Il mercato comune forgia la loro economia senza soluzione di continuità. L’Euro permette a Berlino di esportare senza la noiosa dinamica dell’apprezzamento della moneta.
 
Qualsiasi sciagura è calamitata al sud dell’Europa. La disoccupazione in Germania é al 3,5% praticamente la metà del miglior paese europeo e un settimo del peggiore.
Possiamo tranquillamente dire che con la dipartita non cambierà niente? Non è detto.

E’ stata criticata per il basso deficit, l’ortodossia dei bassi investimenti e oggi in particolare con l’attuale sospensione del “freno al debito” che ha costretto Berlino a prestare denaro.
Ma quale sarà il futuro oltre Angela Merkel?

Dal vento dell’Est il potere in Germania torna all’Ovest nella terra dell’ex capitale Bonn, nel land più popoloso della Germania: il Nord Reno Westfalia. Se fosse uno Stato sarebbe il settimo stato più grande d’Europa. Sono 18 milioni di abitanti, più di un quinto della Germania che vivono 34 mila metri quadrati. I tre candidati che si sono sfidati per succedere a Frau Merkel vengono tutti da lì.

Il land, percosso dalla deindustrializzazione, ha reinventato se stesso come centro commerciale, logistico e di altri servizi. Il tradizionale spirito carnevalesco dei renani contro gli austeri wesfaliani è stato complicato dalla massiccia immigrazione.

Lo stato più cosmopolita, una miniatura della Germania, se governi questo stato puoi governare la Germania.

Per decadi il nord Reno westfalia è stato un baluardo socialdemocratico vista la presenza numerosa di miniere di carbone e ferro il combustibile della forza lavoro nell conurbazione della Ruhr. Da qui è partito l’esperimento dell’Unione cristiano democratica (CDU), da questo stato multi dimensionale, enorme e complesso. Dopo i disastri della repubblica di Weimar le parole centrali della politica come classe e religione dovevano trovare casa.

Nel primissimo secondo dopoguerra i primi incontri avvenuti a Colonia e Bad Godesburg, vicino Bonn, sancirono il patto e scelsero il nome.  Le “linee guida di Dortmund” divenne il documento con cui nel 1949 nasceva la CDU: un accordo disegnato intorno ai principi dell’economia sociale di mercato della Germania dell’Ovest.

Una miscela di mercato capitalista, protezione sociale e diritto del lavoro sostenuta, al tempo, dal miracolo economico sotto la leadership CDU di Konrad Adenauer, un ex sindaco di Colonia eletto nel 1949 come primo cancelliere del secondo dopoguerra e Ludwig Erhard suo ministro delle finanze.

Negli anni 2000 i socialdemocratici iniziarono a scricchiolare e il land iniziò a oscillare e in questo vacillare nel 2017 si è inserito Armin Laschet. Attuale governatore dopo aver battuto la popolarissima socialdemocratica Hannelore Kraft.

Laschet, governatore del Nord Reno Westfalia, è il nuovo leader della CDU  e possibile cancelliere tedesco dopo Angela Merkel.

Il candidato renano ha ricordato il padre minatore e il valore principale che gli ha trasmesso: l’importanza di potersi fidare.

Ma nei dieci minuti consentiti ai tre candidati per il discorso di presentazione, né Roettgen, noto esperto di geopolitica e atlantista di ferro, né Laschet, né Merz, ex dirigente del fondo Blackrock, hanno speso una sola parola sull’Europa. Un po’ curioso, per il partito conservatore che più di ogni altro influenzerà i destini del continente, nei prossimi anni.

Il 14 marzo due elezioni regionali, in Baden-Wuerttenberg e Renania Palatinato. decideranno la statura di Laschet.

Il post Era Merkel quasi sicuramente si chiamerà Merkel. La CDU è la Germania odierna: austera, nazionalista quanto basta, affidabile, Europea per caratura e soprattutto Stato egemone riluttante.

Ciao Angela!

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Di Gianluca Pocceschi

scrittore, ricercatore indipendente e analista geopolitico. Nasce a Grosseto nel 1981. Negli anni accademici esplora l’Europa dalla Faculté des Lettres, Langues et Sciences Humaines di Angers. Si laurea in Relazioni Internazionali all’Università di Perugia e dopo studi sulla dissoluzione dell’ex Jugoslavia vola all’Ambasciata d’Italia a Belgrado.
Nei Balcani inizia a scrivere e dopo collaborazioni con testate online fonda geuropa.it
Frontiere senza nazioni è il suo esordio letterario.